Cambiamenti climatici: l’inganno del secolo?

 

“La verità non danneggia mai una causa giusta”

(Mahatma Gandhi)

 

 

E’ vero che il clima è cambiato?

“Il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile, e dal 1950 i dati osservati sono senza precedenti….. l’atmosfera e l’oceano si sono surriscaldati, la quantità di neve e ghiaccio sono diminuiti e il livello del mare è aumentato” (http://www.ipcc.ch/report/ar5/syr/).

 

Perché ?

“L’influenza umana sul sistema climatico è chiara…. i recenti cambiamenti climatici hanno avuto impatti diffusi sui sistemi umani e naturali”.

Le emissioni di gas serra di origine antropica sono aumentate dall’epoca preindustriale guidata dalla crescita economica e demografica, e sono ora più alte che mai. Conseguentemente è salita la concentrazione atmosferica di anidride carbonica , metano e protossido di azoto, che sono senza precedenti almeno negli ultimi 800.000 anni. I loro effetti, insieme a quelli di altri drivers antropogenici, sono stati rilevati in tutto il sistema climatico ed è estremamente probabile che sia stata la causa dominante del riscaldamento osservato dalla metà del ventesimo secolo.

Questo è quanto rilevato nel quinto rapporto di valutazione dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change). (http://www.ipcc.ch/report/ar5/syr/).

Si tratta di numeri e non di  congetture, a sostegno della crescita dell’effetto negativo del cambiamento climatico e le cause, con alto grado di confidenza, sembrano essere attribuibili all’azione umana.

Questione di fede… o questione di scienza…..

 

Qual’è la strategia vincente di mitigazione per il clima?

Le strategie ambite vedono azioni sistemiche cross-settoriali nella riduzione delle emissioni piuttosto che interventi sulle singole tecnologie e settori.

Le misure fondamentali per raggiungere tali obiettivi di mitigazione includono la riduzione dell’intensità del carbonio per la produzione di energia elettrica e miglioramenti di efficienza e di cambiamenti comportamentali, al fine di ridurre la domanda.

Bisognerà raggiungere concentrazioni di CO2-eq pari a 450 ppm entro il 2100 (-90% rispetto al 2010), privilegiando la fornitura di energia elettrica a basso tenore di carbonio (che comprende le energie rinnovabili, la cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica – CCS) incrementando l’attuale quota dal 30% a più del 80% entro il 2050, eliminando la produzione di energia da combustibili fossili entro il 2100.

 

Siamo tutti convinti che questa strategia sarà mitigante?

“Molti aspetti del cambiamento climatico e impatti associati continueranno per secoli, anche se vengono arrestate le emissioni antropiche di gas a effetto serra….” (http://www.ipcc.ch/report/ar5/syr/).

 

E quindi quale diventa il target finale?

Mitigazione e adattamento potrebbero frenare sia la corsa al rialzo delle temperature sia la corsa entropica che con alta consapevolezza ci porterebbe verso uno stato di irreversibilità.

D’altro canto l’implementazione di sistemi per la riduzione di emissioni pone notevoli sfide, economiche, sociali e istituzionali eco-tecnologiche, che stimolano la produzione di nuove tecnologie producendo effetti a diversa scala temporale.

In ogni caso non ci può essere nessuna mitigazione in assenza di istituzioni efficaci e governance, che sostengano la sperimentazione di nuove tecnologie rispettose dell’ambiente e delle infrastrutture, alle diverse scale internazionali, regionali, nazionali e sub-nazionali.

 

Quanto ci si riflette sul tema?

….. dovremmo pensarci … visto che in ogni caso l’impatto dei cambiamenti climatici è direttamente proporzionale alla salvaguardia della vita umana.

C’è tanta buona e cattiva informazione, ma forse c’è consapevolezza nella misura in cui nel breve termine ci si sente, per forza o per etica, coinvolti nel disastro insostenibile…

Certo è che la scienza ed il progresso tecnologico sono da sempre il carburante dell’economia…e la politica rappresenta il burattinaio che alloca le risorse attraverso strategie che in ogni caso non dovrebbero influenzare o perturbare la ricerca scientifica, né ledere o minacciare la salvaguardia della vita umana.

In questo senso il dibattito è sempre più aperto, soprattutto là dove non c’è visione unitaria tra i principali attori coinvolti delle super potenze mondiali.

Se non tutti sono ad oggi convertiti al “credo delle energie alternative”, forse è possibile che non si sia ancora in grado di dimostrare efficacemente il teorema “entropico” dell’insostenibilità climatica.

In questo senso la scienza è dinanzi all’opportunità di sensibilizzare e dimostrare la validità delle opzioni disponibili che potrebbero in ogni caso rappresentare strategie vincenti a prescindere, anche se il clima non stesse cambiando ….potrebbe anche non rivelarsi necessario dimostrare che il cambiamento climatico stia influenzando la frequenza o la gravità di certi eventi ….basterebbe essere convincenti sul fatto che si possa giocare in anticipo sulla formulazione di strategie robuste per nuovi investimenti “Economici” ed “Umani”.

Gli scienziati sono da secoli abituati a parlare con tutti, siano essi di destra o di sinistra….basta solo perseverare nell’impegno, orientando le scelte attraverso l’osservazione costante delle variabili che a breve e lungo termine consentano di aggiornare il modello climatico, attraverso conferme o confutazioni.

Insomma la verità che non danneggia mai la giusta causa: quella della salvaguardia della vita umana!

Redazione