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Fibra: cosa è?

E’ la tecnologia di trasmissione dati più evoluta e performante ad oggi. La caratteristica principale è che il segnale transita attraverso una nuova infrastruttura costituita di filamenti in fibra di vetro racchiusi in involucro.

Questo fa sì che ci sia assenza di degrado del servizio per la distanza tra la centrale e le singole utenze, possibilità di transitare flussi maggiori rispetto all’ADSL e grandi potenzialità di sviluppo.

L’impiego è recente sebbene non lo sia la scoperta. In passato era utilizzata a scopo decorativo, ma la peculiarità della fibra è rappresentata dalla capacità di supportare connessioni a banda larga che garantiscono prestazioni di sicurezza e velocità molto elevate, che rende le connessioni in fibra tra le più apprezzate.

Il filamento di vetro ha un potere rifrangente molto elevato, catturando ed intrappolando la luce stessa in modo naturale. Le connessioni funzionano sfruttando la velocità della luce.

Vantaggi

  • Banda larga
  • Velocità (40Gb/s)
  • Sicurezza: i cavi non trasportano energia elettrica direttamente garantendo sicurezza dal punto di vista fisico e, le intercettazioni sono scoraggiate dall’alta velocità e dalla facilità di intercettazione delle intromissioni.
  • Assenza di interferenza in quanto la fibra è costituita da materiale isolante
  • Potenzialità: in fisica quantistica si è arrivati alla sperimentazione del teletrasoprto quantistico con il trasferimento di informazione su sette chilometri di fibra ottica. (Wolfgang Tittel dell’Università di Calgary (Canada) e quella di Jian-Wei Pan dell’Università delle Scienza e della Tecnologia della Cina- Fonte New Scientist)
  • Resistenza (pesa meno dell’ADSL)
  • Insensibile ai cambiamenti climatici
  • Ottima continuità del segnale
  • Bassissimi livelli di attenuazione quindi trasmette molti dati in poco tempo

 

Svantaggi

Costi per installazione e cablaggio

Operatori alle prese con l’offerta

 Convertire alla fibra gli utenti a cui ora sembra sufficiente l’ADSL e quelli che si limitano a connessioni mobili, è una questione complicata che non può compromettere le capacità di investimento degli operatori e quindi l’innovazione del Paese.

Il tasso di crescita è in aumento ma non abbastanza, però: la quota di abbonati, sul totale di chi è coperto da banda ultra larga, ci vede agli ultimi posti in Europa (Gli abbonati hanno superato quota un milione – fonte Agicom. Un milione di utenze è circa il 5 per cento delle unità abitative italiane, e la copertura banda ultra larga è arrivata al 34 per cento – dati Ernst&Young)

La domanda va sbloccata attraverso la leva dei prezzi.

Gli operatori dallo scorso anno chiedono supporto del Governo per incentivi e semplificazioni negli investimenti  ed a sostegno alla domanda. Chiedono il regolamento posa (ex “regolamento scavi”) con semplificazioni per l’uso di minitrincee che abbattono i costi degli scavi e le autorizzazioni comunali. Di fatto con il Dlgs 33/2016 qualcosa cambia come descritto nel paragrafo successivo.

Più lungo e complicato l’iter per il sostegno alla domanda attraverso vari strumenti: voucher per ridurre, con fondi pubblici, i costi degli abbonamenti in fibra, aggregazione preventiva della domanda (di utenti e aziende). In generale è richiesto un piano di Crescita Digitale che potenzierà l’offerta di servizi pubblici online. Insomma per ora si punta sui prezzi bassi, film e poco altro.

 

Decreto Dlgs 33/2016: cosa cambia?

Il decreto Dlgs 33/2016 approvato dal Cdm attua una direttiva europea del 61/2014 e definisce “norme volte a facilitare l’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità”.

I cambiamenti principali sono rappresentati dalle disposizioni in materia di riduzione dei costi di installazione e accelerazione dei tempi di posa.

Vengono abbandonati gli oneri non ricognitori. Ciò significa che gli operatori sono tassati per la sola occupazione di suolo pubblico (Tosap e Cosap), levando ai Comuni la possibilità di imporre altre tasse sui lavori, ossia i cosiddetti oneri non ricognitori.

Ampio spazio a tecnologie di scavo innovative. In assenza di infrastrutture disponibili, l’installazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità deve essere “effettuata preferibilmente con tecnologie di scavo a basso impatto ambientale”. Insomma una spinta all’utilizzo di soluzioni più agili.

Ci sono novità anche sull’accesso alle infrastrutture. A ogni gestore e operatore viene riconosciuto “il diritto di offrire ad operatori di reti l’accesso alla propria infrastruttura fisica ai fini dell’installazione di elementi di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità”.

Si da vita al “catasto delle infrastrutture”. Il decreto prevede una “mappatura delle reti di comunicazione elettronica veloci esistenti e di ogni altra infrastruttura fisica funzionale ad ospitarle, presente nel territorio nazionale”. Nascerà dunque il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture.

Anche per i condomini le cose cambiano. Ai “proprietari di unità immobiliari, o il condominio ……viene riconosciuto “il diritto, ed ove richiestone, l’obbligo, di soddisfare tutte le richieste ragionevoli di accesso presentate da operatori di rete, secondo termini e condizioni eque e non discriminatorie, anche con riguardo al prezzo (che sarà stabilito dall’Agcom)”.

Conclusioni

La strada è aperta ed appare più percorribile. Nei prossimi mesi/anni vedremo come la fibra si diffonderà e quanto altre tecnologie (vedi 5G) graffieranno il mercato. Certo è che se la parola d’ordine è trasformazione “DIGITALE”, è imprescindibile sostenere e promuovere la/le tecnologie innovative che ci traghettano nel percorso della rivoluzione 4.0, alimentando il mercato del lavoro e dando respiro a vari settori industriali, come ad esempio all’industria elettromeccanica per installazione e cablaggi.

Redazione

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